451

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451 Frammenti Sonori – trasmissione d’indagine (?!) sulle musiche di confine e oltre. In diretta ogni mercoledì dalle 23.00 su Radio Città Fujiko.

MISSIONE TERMINATA

missione terminata

451 abbandona Radio Città del Capo: ultima comunicazione/trasmissione da queste frequenze.

Dopo dieci anni di sperimentazioni radio/musicali e politiche/comunicative Frammenti Sonori si fa definitivamente aliena, se non apertamente antagonista, alle politiche culturali di RCdC; volte esclusivamente a mantenere lo status quo bolognese, ovvero il partito azienda cittadino e i suoi interessi.
Politiche culturali che si vorrebbero basate su una presunta morale alta, nel tentativo di obliare qualsiasi dialettica altra, che di fatto mistificano una vera e propria conformità  e sudditanza alla voce del padrone, intento nel suo ostinato e ossessivo controllo degli equilibri cittadini.

Speculare a questa deriva è l’organizzazione verticistica di Radio Città del Capo tutta tesa ad accontentare, all’occorrenza, le varie istituzioni interessate. Organizzazione che, dietro al suo cultural democratico paravento, nasconde la sua vera natura impiegatizia, quella del mero agente per la più grande azienda bolognese. Qualcuno ha qualche dubbio su quale sia?

Marginalizzazione e menefreghismo, quando non proprio forme di boicottaggio (più o meno sottili) verso qualsiasi alterità – pratiche ovviamente velate dal politically correct o da un realismo tanto penoso quanto di moda sotto la crisi – portano 451 molto lontano, incompatibilmente lontano dalle politiche di questa radio.
Nel degrado incessante di questa politica generale – mal sopportata e comunque vissuta criticamente da noi e ormai giunta a una asservita sopravvivenza solo fine a sé stessa – consideriamo la nostra partecipazione definitivamente incompatibile a tutto ciò.

Il progetto 451FrammentiSonori ricerca forme e contenuti aperti alle possibili sperimentazioni linguistiche, che non vengono dall’alto, dai vertici e da chi ne fa questione di profitto e opportunità, ma dal lavorio continuo e incessante di un underground, evidentemente non solo musicale, che per quanto tramortito da anni di pensiero unico, ancora porta in sé l’infinito valore di un radicale cambiamento.
Il nostro sguardo e le nostre forze sono rivolte verso quel basso! Non di certo verso chi cerca ruoli d’amministratore in questo penoso presente.

D’altra parte i 451, di certo, non finiscono qua!

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